
Sono la selva, uno dei polmoni della terra
credono che sono eterna e che riceveranno il mio ossigeno per sempre
Sono l’antartica, uno dei congelatori della terra
pensano il mio ghiaccio mai si scioglierà ma presto per le poche specie
rimaste sarà una sauna e contribuirò alla loro estinzione
Sono la fauna, credono che mai mi estinguerò
credono che la mia ragione di vita non è vivere liberamente nel mio habitat ma vivere alla corte dell’uomo quando ha fame, è annoiato o vuole trarre guadagno dal mio sfruttamento
Sono l’oceano, credono che sono una discarica senza fondo
credono che posso generare ossigeno, che posso alimentarli, regolare il clima e generare sostanze utili per loro senza rispettarmi , come se fosse mio dovere e come se lo meritassero
Sono pachamama, voi siete miei figli e mi state ammazzando prima del tempo per prendervi la mia eredità
Sono la donna stuprata al ciglio della strada, dall’essere inumano, ubriacato dalla sete di potere, denuncio senza essere creduta
Sono il corpo pugnalato nel bel mezzo della strada, tutti vedono, pochi mi aiutano, gli altri continuano a pugnalare me e chi prova ad aiutarmi
Il mio corpo è ormai sul letto di morte
Mi sono ammalata per un virus chiamato ignoranza
Non so se un giorno si troverà una cura, so per certo che i giorni passano, il tempo passa, inesorabilmente
I miei organi sono giorno dopo giorno sempre più deboli
Avanti ai miei occhi scorre la pellicola della mia vita, quello che ero, quello che sono e cosciente di quello che sarò
D’altronde, la trama era già stata scritta per mano di un regista che mai è stato creduto e soffrendo si sacrificò per i miei figli